La nostra meravigliosa Città celebra la nascita del “Vino Marsala” a 250 anni dall’arrivo di John Woodhouse.  Nel 1773 il mercante inglese John Woodhouse, originario di Liverpool, arrivò per la prima volta in Sicilia con lo scopo di inserirsi nel commercio di vino, di olio e di altri prodotti locali al tempo molto richiesti in Inghilterra, tra cui la manna e la cenere di soda.

Un giorno, mentre navigava a bordo del suo brigantino lungo la costa occidentale dell’isola, si imbatté in una forte tempesta che lo costrinse a cercare riparo nel porto di Marsala: non si sa bene se questa sia storia vera, leggenda o totale invenzione, comunque sia Woodhouse attraccò in città, dove gli fecero assaggiare un vino del luogo che gli piacque tantissimo.

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Di lì a breve ne acquistò un discreto quantitativo che inviò prontamente via mare in Inghilterra, non senza avervi aggiunto prima una buona dose di acquavite per aumentarne il grado alcolico da un lato, ma soprattutto per preservarlo in maniera efficace dalle eventuali alterazioni che avrebbe potuto subire durante il lungo e periglioso trasporto. I suoi connazionali mostrarono forte gradimento per questo vino siciliano sconosciuto, che ricordava loro i più apprezzati vini spagnoli di Jerez, o quelli portoghesi di Madeira.

Woodhouse di certo intuì che nell’entroterra di Marsala c’erano tutte le condizioni territoriali, culturali e climatiche per fare un buonissimo vino in grado di competere con i vari Madeira, Sherry e Porto che spopolavano sul mercato inglese. Per rendere sostenibile questa impresa costruì un suo stabilimento a Marsala e si adoperò per intrecciare rapporti più stretti e duraturi con i proprietari dei vigneti della zona, anticipando loro il denaro che avrebbero guadagnato dalla vendita dei mosti; cosa che in seguito avrebbero fatto anche il connazionale Benjamin Ingham (assieme al nipote Joseph Whitaker) e il locale Vincenzo Florio, ossia gli altre due grandi imprenditori legati alla storia del Marsala.

I fatti diedero ampia ragione a John Woodhouse, che in breve tempo incrementò sensibilmente la sua attività commerciale nel settore vinicolo, grazie anche alla fortunata coincidenza data dalla continua permanenza nel Mediterraneo delle navi da guerra britanniche, impegnate nel lungo conflitto contro la Francia napoleonica, che garantivano la stabilità delle spedizioni.

I fatti diedero ampia ragione a John Woodhouse, che in breve tempo incrementò sensibilmente la sua attività commerciale nel settore vinicolo, grazie anche alla fortunata coincidenza data dalla continua permanenza nel Mediterraneo delle navi da guerra britanniche, impegnate nel lungo conflitto contro la Francia napoleonica, che garantivano la stabilità delle spedizioni.

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